Khedivè d'Egitto. Figlio di Ibrahim Pascià, lottò per
l'indipendenza, l'espansione e l'europeizzazione del proprio Paese.
Consolidò le coste del Mar Rosso occupando anche Massaua. Favorì
l'apertura del canale di Suez. Ma la sua aperta politica filostraniera
suscitò sollevazioni xenofobe nell'interno del Paese che lo costrinsero
ad allontanare i suoi consiglieri europei; di qui l'intervento dell'Inghilterra
e della Francia che lo detronizzarono e lo costrinsero all'esilio. Visse, dopo
l'abdicazione a favore del figlio Tewfiq, per lungo tempo a Napoli, poi si
recò a Costantinopoli, dove morì (Cairo 1830 - Costantinopoli
1895).